TURIN MARATHON RACCONTATA DA DARIO PANARESE

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  LA MARATONA DI TORINO 

Raccontata da Dario Panarese

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Proseguiamo la carrellata di racconti ed emozioni dei partecipanti alla TURIN MARATHON 2012 con il settimo racconto, a cura di Dario Panarese. Ricordiamo che il sito è a disposizione di coloro che vogliono raccontare la propria Maratona, indipendentemente dalla Società di appartenenza ed anche per chi ha gareggiato in qualità di "Non Competitivo". E' possibile inviare il testo in formato word alla casella mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    

Dario Panarese è uno degli 86 atleti "orange" che hanno completato la 26a Edizione della TURIN MARATHON. Dario ha corso il 18 novembre la sua prima Maratona in carriera, chiudendo la prova in un ottimo  3h 14' 05" .

Dario ha esordito in "orange" il 20 febbraio 2011 nel "30° Cross di Caselle" e, dopo un primo anno di esperienza nel mondo podistico, ha disputato un 2012 in grande crescendo, migliorando il proprio record personale nei 10.000 metri, con il tempo di 39' 20" e nella Mezza Maratona, nella Royal Half Marathon del 9 dicembre, con il tempo di 1h 31' 19". La "ciliegina" sulla torta è stata sicuramente la prestazione nella TURIN MARATHON.  

Dario Panarese ha chiuso il 4° CAMPIONATO A.S.D. PODISTICA TORINO al 19° posto con 2.2241 punti con 14 presenze su 16 gare, in netto miglioramente  rispetto al CAMPIONATO 2011 che lo aveva visto terminare al 29° psoto con 15 presenze su 16.  

Dalla sezione “CURIOSITA” del sito apprendiamo che Dario  ha disputato 41 gare competitive con i colori "orange", di cui 22 nel corso del 2012, percorrendo in totale 487 chilometri (286 nel 2012).  

Dario ha raccontato così le emozioni della sua TURIN MARATHON  ..... 

Per me è stata 'la prima'. Un evento non confrontabile (per ora) con altri, che rimane "unico" tra le proprie esperienze. Le sensazioni di quei momenti, le strade, le persone, le emozioni rimangono ben presenti nella memoria di oggi  e probabilmente per anni.

Ricordo bene anche la settimana che ha preceduto la gara, giorni di "trepida attesa", comunque senza troppa ansia per la consapevolezza di 'aver fatto bene i compiti' (1.500km in 4 mesi !...) e non aver particolari ambizioni sul tempo finale (come mi hanno insegnato, nella prima Maratona l'obiettivo è 'arrivare'). In quei giorni ne parlavo con amici e familiari : spesso ho avuto di fronte sguardi attoniti che non si capacitavano di come si possa correre per 42 km faticando per tre o quattro ore filate ! Ma io ero sereno e carico, pronto all'impresa che da mesi aspettavo. Anche la solita operazione di spillare il giorno prima il pettorale sulla canottiera è stata vissuta come qualcosa di speciale. La preparazione della borsa , iniziata già il lunedì, è stata curata con particolare attenzione : il giorno dopo tutto doveva essere perfetto e io dovevo essere al massimo .... e sabato sera alle 22 ero già a letto....  

Domenica. Mi ero organizzato per usare i mezzi pubblici ma non ho potuto rifiutare l'offerta di essere accompagnato in auto da mia moglie Raffaella nel più comodo dei modi. Percorrendo C.so Unità d'Italia verso il centro lo striscione “Turin Marathon” posto sul cavalcavia annuncia che la città è pronta per l'evento. 

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Dario Panarese, Franco Fasan e Carlo Squillario nel pre-gara

Fa un pò freddo, sto bene con guanti e berretto e chiacchierando con i compagni di squadra aspetto l’ultimo momento per mettermi in pantaloncini e maglietta. Improvvisamente mi accorgo che non manca tanto. Inizio a cambiarmi e per non patire il freddo tengo felpa e un vecchio pantalone lungo; alcuni amici mi fanno osservare che sembro in pigiama..., ma non importa. Al deposito borse sono lentissimi e devo attendere in coda 10 minuti ; mi rendo conto che non arriverò in tempo per la foto di gruppo, e difatti me la perdo … Peccato, ci tenevo.

Ancora una coda ai bagni, un po' di corsetta...e sono subito ‘in posizione’ tra altri orange (le ‘griglie’ tanto discusse non ci sono). Aspetto circa mezz'ora, ma passa veloce. Quando mancano 10 minuti tolgo la felpa che faccio passare fuori dalle transenne. Non sento freddo tra il tepore delle gente gremita (qualcuno lo chiama 'effetto stalla' ....).  

Ed ecco, senza preamboli, lo sparo. “Sento” l’importanza dell’evento, e di farne parte. Si procede avanti con relativa calma e ad un passo ‘tranquillo’, senza la tipica ‘fretta’ delle gare più corte. In via Roma un ‘drone’ svolazza su di noi. Saluto la telecamera (e poi mi rivedrò sulla registrazione di RaiSport1). Mantengo il contatto visivo con Bruno De Santis. Siamo d’accordo per tenere lo stesso ritmo nella prima parte di gara e ci ritroviamo affiancati in corso Cairoli. Procediamo tranquilli, con un passo più lento di quello a cui siamo abituati in gara: scambiamo qualche commento su ciò che ci circonda e sul nostro stato d'animo. Un'occhiata al Garmin che segna un passo più veloce rispetto alle scelte strategiche pre-gara. E' la solita 'euforia', e ci imponiamo forzatamente di rallentare un po'. Maurizio Sibona e Luca Zumaglini si affiancano a noi: si scherza insieme, ancora nessun cenno di fatica.

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Il gruppetto "orange" con (da sin.) Maurizio Sibona, Luca Zumaglini, Dario Panarese e Bruno De Santis.

Sono quasi arrivato in Corso Maroncelli e un runner ci viene incontro in direzione opposta. E’ Federico Mensi ! Inaspettatamente venuto ad accompagnarmi per una parte del percorso, cosa che mi fa un enorme piacere. Il Coach sta seguendo il suo ‘allievo’… (cioè io) che da Maggio ha la fortuna di potersi allenare con lui; ci diamo spesso appuntamento alle 5:40 del mattino con un SMS, incontrandoci in un punto intermedio tra le nostre abitazioni a Moncalieri. Corriamo in una città deserta, fresca d'estate e gelida e oscura d'inverno. Correre insieme a lui è stato per me uno sprone a far meglio e, nello stesso tempo, ha reso più piacevoli, più vari e più continui i miei allenamenti. Sono migliorato grazie alle ripetute in corso Moncalieri, i collinari a Revigliasco, ma sicuramente per merito dei suoi consigli ed agli allenamenti con uno della sua forza ed esperienza. 

Giunti a Moncalieri e mi sposto su un lato per il primo “appuntamento familiare” con i miei genitori. Arrivo puntuale all’orario che avevo loro preannunciato. Sono stupiti di vedermi così appassionato e sportivo. Li saluto, e in quel momento accelero involontariamente, i miei compagni di squadra che proseguono a velocità costante me lo fanno notare e rallento. Ironizzano anche sulla somiglianza con mia madre, ci facciamo quattro risate.

Alla 'curva' di Nichelino, dove abito, altri fan speciali : mia moglie e i miei ragazzi, Davide(16) e Chiara(14). Faccio la curva larga per andar loro più vicino. Mi vedono ogni mattina rientrare a casa stanco e sudato. Spiego sempre loro che con l'impegno e la volontà si possono raggiungere i propri sogni. E per me la Maratona era uno di quelli.. e vorrei essere di esempio. Con un gesto ci diamo appuntamento a dopo....  

Ai ristori mi fermo sempre qualche secondo per bere da fermo e riprendere subito. Ho già sperimentato cosa succede se bevo correndo o camminando con un bicchiere : finisce tutto sulla maglietta !  

Il gruppetto di noi 4 orange è ancora unito fino al 20° km. Chi è più davanti 'chiama' chi si è attardato ai ristori. Quando incontriamo ai lati del percorso il tifo dei compagni di squadra salutiamo ringraziando.  Ecco Gianluca Traficante! (l'anno scorso ero con lui spettatore, proprio in quel punto a Nichelino), poi Raffaella e Giuseppe Tagliente, poi Umberto Viazzi, poi Carmelo Giuffrida, poi di nuovo Viazzi .... (o era il suo gemello ?). 

Ai 21.0975 metri c'è il display che segna il tempo: è in linea con le mie previsioni, anzi meglio. Ma so che 'il bello deve ancora arrivare', giungere alla mezza e il pensiero di doverne fare 'ancora altrettanti' mi è nuovo.  

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Prossimità Piazza Rivoli 

Siamo ora a Grugliasco. Dalle retrovie Damiano Patrono mi raggiunge e scambio con lui qualche parola (ci siamo conosciuti lì). Penso che se riesco a tenere il suo passo e parlare un pò, vuol dire che le riserve non sono ancora esaurite. A malincuore lascio indietro il gruppetto iniziale di Orange con il quale ero partito, mi fanno cenno di andare.

Siamo quasi in corso Francia e altri sostenitori Orange si fanno "sentire" con il loro calore, la famiglia Palieri con gli striscioni, Mauro Fontana che mi conferma che "sto correndo ancora bene": me ne rendo conto e questo mi conforta. Più in là ne avrei incontrati tanti altri, Margherita, Katia, Bruno Casetta. Qualcuno cattura quel momento con una foto ricordo che mi farà tanto piacere: Claudio, Giovanni, Bogdan...

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Passaggio in Piazza Adriano

E' incredibile quanta energia fornisca un incoraggiamento, un viso conosciuto, un brano musicale, ogni stimolo esterno che richiami un'emozione. Sono la testa e il cuore che spingono, il corpo risponde e per qualche minuto si dimentica la fatica ! E anche il ritmo delle batterie è servito a darmi la carica !  

Siamo nella parte finale. La stanchezza si sente ma Le gambe 'vanno' ancora e sono felice di non avere 'crolli' dopo il trentesimo. Mi sono aiutato anche con un gel di  zuccheri in Corso Francia e una 'preziosa' zolletta (grazie Patrizia) conservata in mano e usata solo alla fine.

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Passaggio in Corso Castelfidardo

Ormai sono in C.so Re Umberto. Bruno in grande rimonta mi affianca e mi invita a seguirlo. Lo lascio andare senza voler rischiare una inopportuna accelerazione. Ormai ci sono, mancano meno di quattro km e non devo forzare troppo. Non voglio arrivare stremato perché all'arrivo c'è qualcuno che mi aspetta e voglio fare 'bella figura'.  

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Piazza Carlo Felice

Ed eccomi a Porta Nuova. Quanta gente è venuta a vedere! E' una festa. Tra la folla vedo Alfonso Renna, Marco Vecchi e tanti altri ancora. Ringrazio tutti salutando, non sento fatica, ormai ci sono !.

Era la mia prima Maratona, volevo che fosse nella mia città : ho visto strade che non conoscevo e posti ben conosciuti, ma con una nuova prospettiva. Volevo che fosse con la mia squadra, per condividere insieme dopo la fatica anche la gioia e la soddisfazione.

Volevo godermela arrivando col sorriso. E così è stato.

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Via Roma !

Accolto in trionfo su una passerella di oltre un km, dove i ricordi mi hanno fatto tornare in mente ogni allenamento degli ultimi 4 mesi. Via Roma era spettacolare, tutta per noi. Per un attimo mi sono sentito un eroe e quegli applausi erano anche per me. Un groppo mi ha preso alla gola, con  l'emozione che prendeva il sopravvento. Ho iniziato a 'cercare' in mezzo alla gente. Dopo qualche minuto ho scorto su un lato mia moglie e i miei ragazzi che di nuovo mi aspettavano applaudendo. Ho deviato il mio percorso lineare e l'ho allungato per andar loro incontro a dare il ‘5’,  avevo bisogno di un contatto fisico! Ho rallentato avvicinandomi all’arrivo per far durare a lungo quel momento, commosso. Traguardo con le braccia e lo sguardo al cielo. Ce l'ho fatta !

Un saluto a tutti.

Dario Panarese 

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Dario Panarese 

 

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