Sport e autismo

sport e autismo

ASD Podistica Torino ha iniziato da tempo un percorso con la piccola I. , bambina diagnosticata all'interno dello spettro autistico che aveva un desiderio: correre.

Insieme al papà di I. , atleta Podistica Torino e istruttore Fidal, abbiamo deciso di iniziare questo percorso inserendo la piccola nel gruppo del corso di atletica leggera categoria esordienti. All'inizio non è stato semplice ma a distanza di tempo possiamo reputare l'inserimento un successo e sicuramente una delle cose migliori che ASD Podistica Torino ha fatto nel corso di questi 12 anni di vita e che ci da forte motivazione per continuare a promuovere questo sport.

Il papà (sempre presente alle lezioni) ci racconta:

"Lezione dopo lezione la bambina non solo è migliorata in un contesto sociale, rispettando i turni di attesa o gli scambi di gioco tra bambini, ma è migliorata nel regolare il suo stato emotivo, il ritmo sonno - veglia, nonché l'aspetto sensoriale. Infatti le lezioni di atletica l’hanno aiutata a scaricare lo stress e l’energia fisica in modo costruttivo, diminuendo gli episodi di aggressività, i comportamenti problema e le stereotipie fisiche, dando spazio al miglioramento delle competenze interpersonali.

Inoltre I l. Ha raggiunto diversi obiettivi anche a livello sportivo come la resistenza progressiva allo sforzo fisico, l'attenzione necessaria a mantenere posizioni o andature per tempi prolungati e la coordinazione motoria, oltre a favorire l'integrazione sociale in ambito nonché l'aggregazione sociale.

L’esercizio fisico è di fondamentale importanza per le persone con autismo, perché molte di loro soffrono di obesità, diabete, patologie cardiache, ansia, depressione e goffaggine motoria. Le persone che fanno esercizio fisico hanno inoltre benefici a livello di rilassamento corporeo e una qualità del riposo migliore; tra le problematiche dello spettro autistico in alcuni casi sono presenti sia disturbi del sonno sia iperattività e ansia".

 

jason mcelwains 2

Jason McElwain

I bambini affetti da ASD (disturbo dello spettro autistico) e attività sportiva . Vi ricordate nel 2006 la storia di Jason McElwain, quel bambino americano che con la sua mano segnò tutti quei punti a pallacanestro ? Una partita di basket come tante, , giocata nella palestra della scuola, uno di quei tornei in cui le formazioni delle High School americane si sfidano con tenacia e passione. Per Jason McElwain, giocatore della Greece Athena Highe School, affetto da sindrome autistica, era il primo match: tutti gli altri li aveva seguiti dalla panchina. Ma negli ultimi quattro minuti di gioco, quelli decisivi, ha ribaltato il risultato, mettendo a segno 20 punti consecutivi con file di sei “bombe” da tre punti. Ed è diventato una celebrità, per la squadra e per la sua città, Greece, nello stato di New York. Molti bambini affetti dal disturbo dello spettro autistico possono avere problemi con il tono muscolare, peso, e la coordinazione mano/occhio, alcuni possono essere molto sportivi e coordinati come Jason, ovviamente, molto dipende dallo sport e dal supporto della squadra e degli allenatori, ma avere l´autismo non significata automaticamente che uno è escluso da tutti gli sport, sempre.

Nuoto, corsa o bicicletta. Sport individuali e a bassa intensità motoria e che consentono di scaricare le energie. 

Il tutto fatto con una persona conosciuta. Perché l’attività sportiva , se fatto in modo strutturato e con una persona cara può essere d’aiuto per i bambini e i ragazzi che soffrono d’autismo. Numerose ricerche hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra sport e salute mentale e che praticare regolarmente un’attività fisica può portare benefici a livello psicologico in individui a sviluppo tipico. Ad esempio, esercitare uno sport con costanza e regolarità è stato associato ad una riduzione della quota di ansia e depressione e ad un miglioramento della concentrazione e della memoria. Nonostante questi risultati incoraggianti, esiste ancora un numero esiguo di ricerche che ha indagato la correlazione tra sport e salute mentale in bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico (Austism Spectrum Disorder-ASD), con l’ipotesi che l’attività sportiva possa portare anche per loro un benessere psicofisico e importanti miglioramenti nel funzionamento comportamentale.

Vediamo cos’è il disturbo dello spettro autistico (ASD)

I quadri clinici degli ASD possono essere ampiamente variabili e definibili in base a livelli di gravità, a seconda dell’entità della compromissione funzionale riscontrata in ciascuna area. Il bambino con ASD presenterà una condizione clinica cronica, seppur evolutiva, a impatto sulle autonomie e sulla vita sociale anche in età adulta. Favorire il massimo sviluppo possibile delle competenze compromesse (in primis sociali, comunicative e di autonomia) rappresenta dunque l’obiettivo principale da perseguire mediante lo svolgimento sia di attività abilitative terapeutiche, sia mediante lo svolgimento di attività di integrazione in gruppo.

Dati di letteratura recente suggeriscono che l’attività fisica può rappresentare un approccio utile di supporto ai bambini con ASD

In particolare, viene riportato un miglioramento del benessere psico-fisico e del rendimento in ambito scolastico, nei bambini con ASD che praticano, a integrazione di trattamento, attività sportiva regolamentata. Bambini affetti da ASD mostrano particolare piacere nello svolgimento di attività in acqua. Essi, interagendo in libertà con l’ambiente acquatico, accrescono l’apprendimento e il loro sviluppo emozionale, cognitivo, comportamentale, sensomotorio, sociale e comunicativo. L’acqua, infatti, favorisce il mantenimento dell’attenzione condivisa e congiunta, semplifica la gestione degli aspetti emotivi, aumenta il contatto oculare, stimola le capacità di coordinamento motorio. Tali benefici vengono considerati non tanto come obiettivi di un intervento terapeutico, ma come risultati di un processo di socializzazione e integrazione con il gruppo dei pari e di potenziamento delle abilità e autonomie.

Autism ha pubblicato nel 2016 una review (Bremer et al., 2016) sugli effetti positivi in termini di benessere psico-fisico dello sport su ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico (DSA). La review aveva l’obiettivo di analizzare e sintetizzare in maniera critica la letteratura disponibile sull’impatto che lo sport ha in ragazzi con Autismso dalla nascita fino ai 16 anni. Sono stati presi in considerazione 13 studi. Le variabili di esito degli studi che selezionati sono state in particolare tre: 1) misure di comportamenti stereotipati, 2) misure di attenzione e 3) misure relative al comportamento socio-emotivo. I risultati hanno dimostrato che gli interventi di esercizio che consistono individualmente in jogging, equitazione, arti marziali, nuoto o yoga / danza possono portare a miglioramenti di numerosi risultati comportamentali, tra cui comportamenti stereotipati, funzionamento socio-emotivo, cognizione e attenzione. I risultati mostrano come l’impegno continuativo e regolare in attività sportive di questo tipo hanno ricadute positive sulla salute dei ragazzi con autismo nei termini di riduzione della sintomatologia e miglioramento della qualità di vita.

Fonte: Comitato Scientifico Salus Itinere Research & Lab

Commenti  

#1 Pugliara Salvatore 2021-01-28 22:30
E' un onore contribuire nel nostro piccolo a dare momenti di svago e integrazione nel gruppo a I. , soprattutto in questi mesi che altrimenti avrebbero comportato sicure involuzioni negative. E un grazie al contributo del papà :-)

Effettua il login per poter scrivere un commento